A chiudere il ciclo di vetrine “Palingenesi L’eterno femminino, trascendenza dell’amore umano” è la “geisha” di Pupi Fuschi, in cui l’invisibile, la trasparenza e la drammatica fragilità della drammaticità del quotidiano, rievocano la personalità di Crisòtemi – nella mitologia greca figlia di Clitennestra e Agamennone – in netto contrasto con la fierezza espressa invece dalla vendicativa sorella Elettra, così come ce la racconta il poeta Ghiannis Ritsos nell’omonima tragedia.
“Crisòtemi ha saputo ritagliarsi una dimensione di pace inespugnabile, capace di travalicare la drammaticità del quotidiano; diventa il simbolo di una giustizia del vivere umile, talmente consapevole della propria mancanza di fama da riuscire a resistere a qualsiasi tradimento della propria natura, illuminando di speranza un futuro di pace universale; è il simbolo di una resistenza, di quell’essere condannati ad esistere come pura luce in un mondo fatto di terra e oscurità e di non sapere come trasmettere ad esso il proprio celestiale dono.”
Federica Cecco
in GHIANNIS RITSOS: QUARTA DIMENSIONE
p. 148
“A poco a poco
distinsi anche il mio viso materiale, rosato e viola, ombrato;
gli occhi di un verde marino, estatico, e intorno a me sempre
quella luce indefinita – aureolata nell’abbandono, nella mia solitudine,
nella mia inapparenza. Non riuscii a sopportare
quella felicità segreta: essere luminosa, con una sottile maschera di realtà
rosa e viola.”
da Crisòtemi, Ghiannis Ritsos
La “geisha” si completa con l’accostamento dei versi di Francesco Di Franco ispirati all’opera stessa.